Intervista a Media Key: vi raccontiamo la nuova Fargo Film

Da sinistra: Federico Mazzola, Ludovico de Maistre

Federico Mazzola (FM): CEO, Executive Producer

Ludovico de Maistre (LD): Partner, Responsabile Branded Content & Entertainment

MK: Ci volete innanzitutto raccontare un po’ di storia di Fargo Film?

FM: La nostra società nasce nel 1977 e negli anni, con la guida di Valter Buccino, Massimo Ceratto, Roberto Stradella e Ladis Zanini, siamo diventati una delle case di produzione pubblicitarie di riferimento in Italia.

Abbiamo creato commercial per brand di alto profilo come Eni, FCA, Enel, Adidas, Coca-Cola, CNH Industries, Intesa San Paolo, Maserati, Wind, De Cecco, Tim, …, l’elenco è lungo. Ma abbiamo anche prodotto opere cinematografiche e televisive, film ben accolti dalla critica e dal pubblico come "Dopo Mezzanotte", "Un Chateau En Italie" o "A Bocelli Family Christmas".

Ci siamo distinti grazie alla capacità di costruire relazioni e alla continua ricerca di linguaggi visivi nuovi, mantenendo come punto fermo l’elevata qualità del prodotto finale​. E poi, la versatilità e l’abilità nel passare dal piccolo schermo alla sala di un cinema, insieme a un approccio sartoriale alla produzione, hanno contribuito a costruire la nostra reputazione di casa di produzione "boutique".

Ma questa, per l’appunto, è la storia. E a noi piace stare nel presente.

 

MK: A proposito del presente, quali sono le novità che vi hanno visto protagonisti nel 2024?

FM: La novità più importante quest’anno è la fusione con Travel Media House (TMH), una realtà specializzata nella produzione di documentari e contenuti digital. TMH è stata fondata nel 2013 dal nostro attuale socio, Ludovico de Maistre, produttore e regista di contenuti documentaristi per brand, enti e tv. Ludovico è supportato da un team rodato di giovani professionisti, anch’essi entrati in Fargo Film: Massimiliano Manzo, editor senior; Emiliano Frediani, sound designer; Daniel Coffaro, autore e produttore creativo.

TMH ha operato come casa di produzione e redazione on demand in oltre 30 paesi, creando più di 400 filmati per il programma Kilimangiaro e diversi progetti internazionali scelti in Italia da Sky, Amazon Video e Rai come “Everest with Three Fingers”, “A Friendship Between Giants”, “The World in Slow Motion”, “Romano Cagnoni – War Photographer”. Forte di queste esperienze, è riuscita inoltre a intessere collaborazioni significative e di lunga durata con buyer, broadcaster e piattaforme internazionali.

L'integrazione di TMH rappresenta un passaggio strategico per Fargo Film, che si è così dotata di un know-how ulteriore nell’ambito del branded entertainment e ha ampliato la propria offerta: non solo servizi di produzione, ma anche strategie di narrazione, di sviluppo e di distribuzione mirate.

Inoltre, la fusione è stata la scusa perfetta per riorganizzare la sede e per dare il bianco alle pareti, che ogni tanto… Scherzi a parte, abbiamo investito in un miglioramento degli uffici. Disponiamo ora di una content factory interna composta da sala montaggio, sala audio, cabina di registrazione e siamo totalmente attrezzati anche lato software per lavorare in full-remote su ogni progetto editoriale, in ogni angolo del mondo. E poi abbiamo aggiunto qualche scrivania: finalmente, nello stesso grande ambiente, ospitiamo il talento di alcuni partner storici e di nuovi collaboratori.

 

MK: Sempre a proposito del presente, come sta andando il vostro mercato di riferimento? Ultimamente sembra che ogni giorno escano fuori nuovi scenari, restare aggiornati e competitivi rischia di essere difficile.

LD: L’evoluzione della comunicazione audiovisiva ha ridefinito i confini tradizionali tra media e formati, creando un ecosistema fluido in cui lo spot pubblicitario, il contenuto virale, le narrazioni cinematografiche e il branded entertainment si intrecciano e si trasformano. Questo contesto rappresenta una sfida per i brand, che devono orientarsi tra una molteplicità di opzioni e formati.

Tuttavia, è proprio in questa complessità che Fargo Film trova il suo terreno ideale. Le nostre competenze ci permettono di adottare un approccio aperto e flessibile, di identificare le migliori rotte nel mare magnum dei formati e dei linguaggi, di interpretare i trend emergenti adattandoci alle nuove esigenze del pubblico e di affiancare i nostri clienti per esplorare strade inedite, mantenendo sempre l’attenzione su ciò che conta davvero: raccontare e mettere in scena storie capaci di creare connessioni reali.

Qualcuno diceva che ci sono decenni in cui non succede nulla e settimane in cui succedono decenni. Ecco, in un presente che cambia tanto rapidamente, che ogni mattina offre tecnologie e canoni nuovi, il caos non dev’essere per forza un avversario. Vogliamo anzi interpretarlo, prenderlo come un’opportunità per innovare, senza mai perdere di vista il bilanciamento tra ciò che è bello e ciò che porta risultato.

 

MK: A quanto pare il branded entertainment giocherà un ruolo chiave nel vostro futuro.

LD: Il mercato del branded content è in costante crescita e rappresenta una grande opportunità, sia per le case di produzione e le agenzie, sia per i brand stessi. La domanda di contenuti originali e di qualità è aumentata e le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di raccontare storie che sappiano creare una relazione autentica con il pubblico. Ma, a essere sinceri, il settore è ancora frammentato e la competizione è altissima. Il nostro dovere è accompagnare agenzie e clienti verso la definizione delle migliori strategie di distribuzione e di creare contenuti che siano innanzi tutto sostenibili.

Noi siamo in una posizione privilegiata per affrontare queste sfide. La partnership con importanti distributori internazionali, così come la capacità di distribuire anche direttamente contenuti su piattaforme globali e di integrare strategie di branded entertainment, è un vantaggio competitivo. Tuttavia, il mercato italiano deve ancora sviluppare una cultura del branded content matura, che veda i brand come veri produttori di contenuti di valore e non solo come sponsor.

Da questo punto di vista siamo fiduciosi, anche perché le stesse concessionarie dei broadcaster stanno comprendendo che è molto più attrattivo coinvolgere un brand in produzioni originali che prevedano una continuità nel tempo, rispetto al semplice spot “una tantum”. E per proporre ai brand storie originali servono partner produttivi che abbiano capacità creative ed autoriali, proprio come Fargo Film. Non a caso siamo associati OBE, l’Osservatorio sul Branded Entertainment, e investiamo continuamente in formazione.

Per fare degli esempi, stiamo lavorando al pilota di un progetto di serie diretto dal sottoscritto con protagonista la nota zoologa Mia Canestrini. Vogliamo raccontare la coesistenza tra uomo e animali, immergendoci nelle tradizioni culturali e spirituali delle comunità coinvolte. Saranno storie di adattamento e conservazione, con un focus sulle sfide ambientali, economiche e sociali. È un progetto che ha in comune più di un valore con molti brand italiani e stranieri.

Abbiamo, inoltre, da poco terminato lo sviluppo di un programma TV a tema motori e di un format web legato alla musica; entrambi stanno ottenendo molto interesse da parte dei clienti a cui sono stati presentati fino a oggi.

 

MK: Ci potete descrivere qualche progetto particolarmente interessante che avete realizzato di recente?

LD: Uno dei progetti più rilevanti che abbiamo realizzato di recente è sicuramente la docuserie "Travel Filmmakers”. Questo progetto incarna perfettamente la nostra mission di creare contenuti di qualità che offrono ai brand e ai broadcaster la possibilità di raccontare storie trascinanti su scala internazionale.

L’idea alla base della serie, che si compone di 50 episodi da 12 minuti (10 ore televisive, per intenderci), è quella di combinare un racconto personale con una dimensione documentaristica, rendendo il viaggio non solo una scoperta geografica, ma anche un'esperienza emotiva e culturale. Un progetto che ha coinvolto brand come l’acqua Wami, Lumix e molti enti del turismo.

Grazie alla partnership con Off The Fence (agenzia di distribuzione parte del gruppo ZDF e Oscar al miglior documentario nel 2021), il progetto è oggi in distribuzione in tutto il mondo e viene presentato agli editori durante i principali mercati televisivi internazionali.

Il rapporto che abbiamo con Off The Fence è ottimo, tant’è che ci ha scelti come co-produttori per un’opera internazionale ad alto budget che racconta l’Italia da un punto di vista unico. Anche in questo caso siamo in una fase di sviluppo e stiamo dialogando con brand che abbraccino i valori di sostenibilità, tutela dell’ambiente e promozione culturale, che possano contribuire alla realizzazione.

Abbiamo inoltre dato il via a una collaborazione con un gruppo editoriale leader in Italia nel campo digitale e puntiamo a espandere la nostra presenza nel mercato dei new media.

Parallelamente, continuiamo a lavorare con quello che ancora oggi è il core della nostra attività: i commercial e i contenuti digital. Per esempio, abbiamo recentemente realizzato una produzione per Maserati, nostro cliente storico e, attraverso l’agenzia Independent Ideas, abbiamo prodotto il materiale di lancio di un’autovettura per Ferrari.

Il recente rinnovo aziendale ci ha resi ancora più strutturati per la ricerca regia, un’attività costante del nostro lavoro. Passiamo molto tempo osservando i migliori prodotti audiovisivi sul mercato, coltivando le relazioni con registi affermati e avendo sempre un occhio di riguardo per i nuovi talenti emergenti. Questo ci consente di rispondere con prontezza agli inviti alle gare: proporre la regia giusta, fornire una forte competenza produttiva senza rinunciare all’apporto qualitativo e creativo.

 

MK: Quali saranno le principali sfide che vi vedranno protagonisti in futuro?

FM: Il futuro di Fargo Film è caratterizzato da un approccio volto ad ampliare il nostro portfolio con progetti di branded content & entertainment capaci di valorizzare il legame tra i brand e il loro pubblico, conservando sempre una forte propensione alla qualità produttiva che ci contraddistingue. L’intento è crescere non solo in termini di quantità di progetti, ma soprattutto in termini di impatto e rilevanza.

A questo proposito, stiamo investendo in maniera significativa anche nell’avvio di un dipartimento interno per la creazione di originals. Risponderemo sempre con massima cura ai progetti su commissione, ma stiamo lavorando di pari passo a contenuti proprietari che sappiano attrarre con narrazioni uniche e tematiche di valore. Certo, qui in Italia viviamo un momento delicato, ma crediamo che il domani appartenga a chi si muove oggi. È vero che, come dicevo prima, ci piace stare nel presente, ma lo sguardo punta al futuro.

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